Apple torna alle origini con un grande keynote…

Un keynote Apple così non lo si vedeva da mesi, forse anni. Dopo la morte di Steve Jobs, le recenti difficoltà finanziarie e il non esaltante riscontro di pubblico per i nuovi iPhone (soprattutto il modello 5c), l’azienda di Cupertino aveva bisogno di raddrizzare la barca, mostrando – ancora una volta – la sua capacità di guidare il mercato.

Finalmente Tim Cook e colleghi hanno fatto una cosa di cui gli appassionati sentivano disperatamente la mancanza, hanno dedicato una presentazione quasi esclusivamente al mondo Mac, a quei computer su cui, fino a qualche anno fa, l’intera pianta della Mela buttava le sue radici. Certo, i tempi delle rivoluzioni radicali sono finiti e, probabilmente, nel campo del personal computing sarà sempre più difficile proporre soluzioni che abbiano un impatto simile a quello che ebbero l’iMac G3 o il primo macBook Air, tuttavia, innovando nella continutà, Apple continua a dimostrare che – soprattutto in campo portatile – le massime performance possono essere garantite solo da una strettissima integrazione hardware e software. I nuovi portatili costano meno della generazione precedente ma offrono una buona dose di potenza in più, mentre con Mavericks Apple da una nuova accellerata alla sua strategia di integrazione fra piattaforma desktop e mobile. Il nuovo sistema operativo, infatti, è già disponibili su Mac App Store in maniera totalmente gratuita esattamente come ci aspetteremmo da un aggiornamento di iOS. Apple, così, da una nuova spallata al mercato dei sistemi operativi, rendendo sempre più insostenibile la politica dei prezzi che Microsoft applica per il suo Windows.

Un discorso a parte, invece, merita il nuovo macPro. Con il suo computer professionale, Apple sembra aver riscoperto i fasti (e le follie) degli anni ‘90, quando progettava cose come il Mac del ventesimo anniversario o i cubi di NeXT. Oggi è ancora troppo presto per poter dire se, effettivamente, la nuova workstation vale i soldi che costa (si parte da circa 3000 euro per il modello base), tuttavia, anche solo per il design, questo nuovo Mac si è conquistato un posto speciale nel cuore di ogni appassionato.

In chiusura, e con poca sorpresa, Apple ha presentato la nuova generazione di iPad; poche sorprese dal punto di vista tecnico e ancor meno da quello estetico, iPad Air (questo il nome del device che va a sostiture iPad 5) è più sottile e potente dei modelli precedenti mentre la batteria dura di più. Tutto buono e bello, ma nulla che faccia strappare i capelli dalla gioia.

Nel complesso, però, Apple, finalmente, ha rialzato la testa, proponendo un keynote pieno di novità e, finalmente, concentrato sui tanto vituperati computer. Vedremo nei prossimi mesi se questo ritorno di fiamma si trasformerà, ancora una volta, in amore, o se sarà un fuoco passeggero.